ABITI PULITI: LE MAGLIETTE, I VESTITI E I SANDALI EQUOSOLIDALI
È il tempo del cambio di stagione.
Ma cosa indossiamo veramente? In termini di fatturato e manodopera il tessile (abbigliamento e calzature compresi) è il settore industriale più esteso al mondo: coinvolge milioni di persone per lo più concentrate nel Sud-Est asiatico, nell'Africa Settentrionale e in America Centrale, spesso costrette a condizioni di lavoro estenuanti e con compensi che si aggirano a una media di 2 dollari al giorno... E nell'abbigliamento la nostra corsa verso il prezzo più basso la stanno pagando cara proprio questi milioni di lavoratori e lavoratrici il cui salario corrisponde a una percentuale tra lo 0,5% e il 3% del prezzo finale del prodotto, mentre i grandi distributori e i marchi ne trattengono ben l'80% (FONTE: Lucchetti D., I vestiti nuovi del consumatore, Altreconomia Edizioni, Milano 2010).
In veste di consumatori siamo più abituati a preoccuparci di quanto mangiamo; tuttavia, anche quello che indossiamo ha degli effetti sul mondo che ci circonda e sulla nostra salute: è importante quindi conoscere anche gli 'ingredienti' del sistema delle multinazionale del tessile e rivestirsi attraverso scelte di consumo che riguardano anche il nostro armadio. I criteri di questa scelta devono essere trasparenza, tracciabilità, conoscenza della composizione del prezzo e responsabilità di filiera: i nostri vestiti, così, possono diventare non solo capi funzionali ai nostri bisogni personali o sociali, ma anche prodotti pieni di storie e di lavoro e fatti con materie naturali.
Per cui... è ora di indossare qualcosa che unisca etica ed estetica!!!!!
Nelle Botteghe della nostra Cooperativa sono arrivate le nuove magliette di Pace e Sviluppo e della Bottega Solidale, ma anche gli abiti di AltraQualità e i sandali importati dalla Palestina da Nazca... Eccovi una prima sfilata: per saperne di più scarica l'approfondimento.